venerdì 11 luglio 2008

Rispetto...

Mi ha sempre molto colpito la situazione di Eluana Englaro, la donna che da sedici anni è in uno stato di coma vegetativo cronico e per la quale il padre, Beppino, ha sempre sostenuto una battaglia di libertà. La libertà, afferma lui, di staccarla dal sondino della nutrizione che da sedici anni sostiene solo il suo corpo, ma non la sua anima, il suo cervello.
In sostanza il signor Englaro vorrebbe cessare il nutrimento forzato della figlia che, invece che garantirle un recupero pieno, come dovrebbe essere compito dell'alimentazione, perpetua all'infinito uno stato di coma da cui Eluana non si riprenderà mai più, che perpetua ogni giorno la sofferenza dei suoi nel vederla in quelle condizioni e, cosa a mio giudizio più importante, va decisamente contro la volontà della ragazza che, prima di ritrovarsi in questa tragica situazione, aveva sempre sostenuto la scelta opposta, ossia quella del non 'accanimento terapeutico'.
Ora i giudici della Corte d'appello civile di Milano hanno dato il via libera all'interruzione della nutrizione e dell'idratazione e in sostanza il padre è libero, come tutore legale della donna, di staccare il famoso sondino.
Come sempre capita in Italia, i pareri sulla questione si sono moltiplicati, fino a diventare insopportabile cicaleccio di questo o quel personaggio, tutti in dovere di dare la propria posizione e nessuno, dico nessuno, che abbia solo per un secondo pensato:"Sono così fortunato da non trovarmi in una situazione del genere. Ringrazio Dio (o chiunque io creda) per questo. Faccio un passo indietro ed invece di immischiarmi in una situazione in cui il mio parere non è indispensabile, mi tappo la bocca."
No, questo non succede. Dal preside all'ultimo bidello precario, tutti si sono sentiti in dovere di mettere becco in questa vicenda. Dimenticando, a mio modesto parere, due cose fondamentali.
Il dolore terribile, lancinante, senza fine, di un padre che per 16 anni (dico, sedici!!) è stato accanto alla figlia.
La volontà decisa e ferma di Eluana che aveva sempre chiesto di essere liberata, mai fosse capitata l'occasione, da una situazione di quel tipo.
Io capisco, fino ad un certo punto, le opinioni delle gerarchie ecclesiastiche, dei portavoce dei partiti più o meno cattolici. Lo capisco che tutti, in Italia, ci sentiamo in diritto di dire qualcosa, più o meno a proposito, più o meno a cavolo. Siamo quasi sessanta milioni di CT quando gioca la Nazionale, vogliamo essere da meno gli altri periodi dell'anno e nelle altre situazioni?
Tuttavia, quello che, umilmente, non capisco è perchè intanto si tollera una legge che fermerà i processi e che vale per tutte le più alte cariche dello Stato, facendo finta di non vedere che invece è una legge votata solo per una carica, o meglio solo per una persona. In questo caso non ho sentito una voce da parte dei deputati della maggioranza pensare ai cittadini ed alla moralità del Paese. Soprattutto dopo la belle ed edificante serie di intercettazioni telefoniche in cui si lodavano le qualità professionali delle varie 'belle' di turno ed in cui il Presidente del Consiglio sembra essere coinvolto.
Non capisco perchè intanto si tollera una proposta di legge che rende l'Italia censurabile perchè fa discriminazioni razziali tra etnie (Dio mio, solo la cosa mi mette il freddo addosso!).
Non capisco perchè Monsignor Fisichella, persona intelligente e valida, non abbia detto una sola parola contro questa vergogna, e contro ben altre vergogne fra cui quelle di cui sopra, prima di spenderne così tante sulla vicenda di Eluana.

Ci piaccia o no, quella di Eluana è una vicenda privata. E come tale, sarebbe bello e decoroso facessimo tutti un dannato passo indietro, limitandoci ad accompagnare Eluana e la sua famiglia, con il pensiero, con la preghiera, con qualunque cosa ci renda esseri capaci di comprensione, rispetto ed accettazione.

2 commenti:

simona ha detto...

Cara vale,
io credo che finalmente Questa ragazza abbia trovato un giudice che abbia dato voce al suo silenzio e al dolore di suo padre nel vederla, dopo 16 anni, vivere come un vegetale...Non commento quello che ha detto la "Chiesa" preferisco associarmi a te nel dire che sarebbe ora di stare in silenzio e rispettare il desiderio di "esser lasciati" in pace di questa famiglia...
Che la "Chiesa" prima di giudicare pensi a risolvere le sue magagne...
Simo

Bardunfula ha detto...

Concordo con te, ma ciò che mi lasciano perplessa sono i pareri (e le esternazioni) non tanto della Chiesa, ossia di tutto il popolo cristiano, religioso e laico, ma solo ed esclusivamente degli esponenti religiosi, che da che questa sentenza è divenuta pubblica e quindi applicabile, non hanno fatto altro che andarle contro, parlando di un generico 'attentato alla vita'. Per questo, a mio parere, dovrebbero fermarsi a riflettere e osservare che la sentenza vale per Eluana, non per chiunque.. A volte riflettere e pensare vale più di mille parole a sproposito...