martedì 29 aprile 2008

Le mie radici...

E ti vengo a cercare
con la scusa di doverti parlare
perché mi piace ciò che pensi e che dici
perché in te vedo le mie radici.
Questo secolo ormai alla fine
saturo di parassiti senza dignità
mi spinge solo ad essere migliore

con più volontà.

Ogni volta che ascolto questa canzone la mia mente va ad una persona che ha significato molto nella mia vita, e significa tanto tutt'ora, pur non potendo vantare certo conoscenza e frequentazione con essa.
Avevo 13 anni quando il nome di Claudio Abbado ha cominciato a risuonare nelle mie orecchie; era il 1989 e lui veniva eletto direttore dai Philharmoniker di Berlino, dopo l'eredità Karajan. A Ferrara dirigeva l'anno dopo uno strepitoso Pierino e il lupo con Benigni voce recitante. La Rai trasmise quel concerto. Il suo nome, che riempiva le mie orecchie da un anno, divenne così anche un volto, un sorriso..
Mi piaceva avere nelle orecchie quel nome, mi piaceva ascoltare la musica diretta da lui e mi piaceva sapere che un italiano si faceva onore nel mondo, attraverso il lavoro, la competenza e perchè no, anche il suo carattere.
Ciò che mi ha sempre colpito di lui è che ha cercato con tenacia, starei per dire con dolce ostinazione, il lavoro e il confronto con orchestre giovani e con musicisti provenienti da ogni angolo d'Europa. In un periodo, gli anni 80, in cui l'Europa Unita sembrava più un sogno romantico e vago, per idealisti più che per persone concrete ed ancorate ad una realtà difficile, più una chimera che una realtà concreta e tangibile da cui partire per scambi a tutto tondo, lui metteva il suo personale, ma importantissimo, mattoncino.
L'Europa era una possibilità di lavoro, di confronto, di accettazione e di accoglienza, prima ancora che un terreno di rivendicazioni e di pretese. E mentre il mondo marciava diviso in blocchi (fanno sorridere certe immagini ora, no? Eppure quanto timore allora), Claudione cercava di unire i ragazzi d'Europa, con esiti sorprendenti e felicissimi.
Non mi vergogno a dire che l'ho avuto come modello, come esempio in molti sensi e che spesso negli anni ho cercato gli articoli che parlassero di lui, a volte raccogliendoli e custodendoli con cura, e che ho seguito il suo percorso, non solo lavorativo, con trepidazione, ansia ed enorme affetto.
Ho avuto la fortuna di ascoltarlo dal vivo (Tilla, non ti ringrazierò mai a sufficienza per questo), ed ho potuto godere davvero di tante emozioni dal vivo. E questo non solo per la musica in sé ma anche per i suoi gesti, i suoi sorrisi, il suo trasporto. Grazie a lui ho conosciuto persone con cui mi sono confrontata e scontrata, ed alcune di esse, spesso pur venendo da realtà, lingua e cultura diverse dalle mie, fanno ormai parte della mia vita stabilmente e sono diventate per me carissime, come se avessero sempre fatto parte della mia famiglia.
So che Claudione non è più un giovanotto e a volte mi fa strano pensare che a breve potrebbe decidere di godersi figli e nipoti e la sua vita. Da una parte egoisticamente vorrei dirigesse all'infinito, vorrei mi regalasse ancora ed ancora i momenti splendidi che ho avuto la fortuna di vivere. Ma poi penso che se avessi ancora un nonno lo vorrei sempre con me e vorrei essere io la sua musica ed il suo pubblico. E se ci penso ancora un po', mi accorgo che il mio regalo l'ho già ricevuto, e non una volta sola, e che forse ora spetta a me ricambiare ed augurargli il meglio, sempre.
Sul podio e giù da esso.

lunedì 28 aprile 2008

Noi ad Atene facciamo così...

Qui ad Atene noi facciamo così.

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C

Da brividi....

domenica 27 aprile 2008

Fortza Pàris


Che la partita con l'Inter ormai prossima allo scudetto fosse difficile, per non dire dal risultato praticamente scontato, si sapeva e di sicuro non ci si aspettava di portare via punti. Eppure il Cagliari ha dato molto filo da torcere ai milanesi e prima del gol di Cruz (o autogol di uno dei difensori sardi) le occasioni alla compagine isolana non sono certo mancate, sempre per mano di Matri. L'attaccante rossoblù per tre volte ha avuto l'occasione del vantaggio.. Peccato per il piede non proprio preciso e per un egoismo tipico degli attaccanti a svantaggio dei compagni, anche se meglio posizionati.
Per tutta la partita, nonostante molte ed importanti assenze (Conti, Storari, Fini, Foggia e Pisano, rispettivamente tra infortunati e squalificati), il Cagliari ha fatto capire che era salito a Milano per giocarsela e per non aspettare le inevitabili bordate neroazzurre e così è stato: le energie spese dai milanesi non sono state poche ed il risultato di 2-1 fotografa bene il minimo divario fra le due squadre.. Il discorso salvezza insomma non è certamente compromesso, nonostante questa sconfitta. Il Cagliari è a 35 punti, in coabitazione con il Catania. Dietro viaggiano Torino (34 punti), Empoli e Reggina (33), Parma (31) e Livorno (30). La settimana prossima ci aspetta la Fiorentina, che ha un vantaggio di 4 punti sul Milan (che si giocherà derby), poi l'Udinese (più o meno in zona Intertoto) ed infine la Reggina. Insomma stringiamo i denti e calma e gesso. La Serie A non è certo un discorso chiuso ed in queste settimane abbiamo meritato di restarci e a testa alta!

mercoledì 23 aprile 2008

25 Aprile....


Mia buona mamma, ormai debbo rassegnarmi a ricevere sempre in ritardo la tua parola.
Tu non puoi comprendere quanto mi facciano soffrire quei tuoi inspiegabili silenzi.
Leggo la lettera, che ti ha scritto l'amico di zio Eugenio. Mentre lo ringrazio dei buoni sentimenti che nutre per me, vorrei che sapesse che io sono e rimarrò sempre un proscritto irriducibile, pronto ad assumere posti di responsabilità e ad infischiarmene di ogni atto di clemenza, che il barbaro dominio fascista potrebbe eventualmente elargire. Il mio amore per te, per tutte le persone, le cose care costì lasciate, non deve essere interpretato con un sentimento di debolezza o di disposizione ad accettare atti di clemenza dei nostri avversari. Nulla io personalmente accetterò da costoro. Penso che la libertà non dobbiamo né chiederla né riceverla in dono, ma conquistarla. E a tutto siamo pronti, e più gli anni passano e più le sofferenze aumentano, più cresce il nostro odio per questa barbara e vergognosa tirannide, che opprime il popolo italiano, più aumenta il nostro amore per la patria lontana a noi rubata da una masnada di banditi da strada. Questi sono i miei sentimenti e che vorrei conoscesse bene l'amico tuo.
Non mi parli neppure lontanamente di eventuali transazioni altrimenti mi costringereste al silenzio o a lettere laconiche, stile commerciale. Mi auguro che questa lettera, come ormai quasi tutta la mia corrispondenza, venga letta dallo sbirro censore.
Ancora una volta, mamma, ti prego vivamente di non lasciarmi così lungo tempo senza tue notizie.
Sa la buona creatura che tanto amo, quanto io soffra, quando non ricevo tue lettere.
Ricordami agli amici tutti. Salutami tanto il parroco, Bertomelin e Teresa.
A te un forte abbraccio, tuo Sandro.

Lettera alla madre - Sandro Pertini...

Oggi desidero ricordare con affetto, riconoscenza e devozione le italiane e gli italiani che hanno permesso a me, a voi, a tutti di vivere liberi, liberandoci dai nazi-fascisti...
Viva l'Italia. Viva l'Italia libera...

martedì 22 aprile 2008

Meravigliosa creatura...

Molti mari e fiumi
Attraverserò
dentro la tua terra
mi ritroverai
turbini e tempeste
io cavalcherò
volerò tra i fulmini
per averti
Meravigliosa creatura sei sola al mondo
meravigliosa paura d'averti accanto
occhi di sole mi bruciano in mezzo al cuore
amore è vita meravigliosa
Luce dei miei occhi
brilla su di me
voglio mille lune
per accarezzarti
pendo dai tuoi sogni
veglio su di te
non svegliarti non svegliarti
non svegliarti .... ancora
Meravigliosa creatura sei sola al mondo
meravigliosa paura d'averti accanto
occhi di sole mi tremano le parole
amore è vita meravigliosa...

A colui che da qualche tempo è l'inquilino del mio cuore...
Troverò il modo per arrivare a te, farti capire quanto mi emoziona vederti, quanto desideri conoscere la tua testa ed il tuo cuore, e vedere se c'è posto per me nella tua vita...

lunedì 21 aprile 2008

Questione di tatto...

Giorni fa Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio in pectore ha incontrato Vladimir Putin, a Villa Certosa. Un incontro fra amici di vecchia data, fra Presidenti entrante ed uscente (Putin cederà la poltrona presidenziale a Dmitri Medvedev il 2 Maggio prossimo), un'occasione per rivedersi, ridere alla battute del Bagaglino, fatto scendere in Sardegna apposta. Un'occasione per chiacchierare ancora, fare forse il punto sulle relazioni Italia-Russia e, perchè no, vedere se Aeroflot può entrar di straforo nell'affare Alitalia. (A proposito, dove sono le mille e più cordate promesse e di cui si è fatto personalmente garante, caro Presidente?)
La questione che però ha tenuto banco, in questi giorni sardi, è costituita dalle domande che una giornalista russa, Natalia Melikova, ha rivolto a Vladimir Putin sulla sua presunta liaison amoreaux con Alina Kabaeva, ex ginnasta ed ora parlamentare di Russia Unita (il partito che sostiene Putin).
Il Presidente uscente non ha fatto buon viso a cattivo gioco e con uno sguardo dei suoi ha fatto capire alla povera giornalista che non era proprio il caso di fare domande di quel tipo, e che "anche un uomo pubblico ha diritto alla sua privacy".
Il Presidente entrante però, da fine umorista qual è, ha fatto se possibile anche meglio. Per risollevare la situazione (evidentemente non era comica al punto giusto perchè lui potesse sentirsi a suo agio), ha mimato il gesto del mitra, puntandolo verso la Melikova.
Miracolo! La sala stampa erompe in risatine sollevate e l'atmosfera pare alleggerirsi un po'.
Non tutti, però, ridono. La povera Natalia è in lacrime e viene consolata un po' da tutti, sia sul gesto di Berlusconi che sullo sguardo di ghiaccio di Putin. Non avranno conseguenze, entrambi.

Non so se l'Italia sia un Paese anche di comici, oltre che di santi, poeti e navigatori, ma certo è un Paese che generalmente riesce a distiguere tra la paccottiglia e una cosa fine ed elegante.
Spiace dirlo, ma il gesto del nostro Presidente non era né fine né elegante. I giornalisti che "ficcano il loro naso colante nella vita altrui" muoiono davvero, in Russia. E non c'è distinzione tra uomini e donne. Chi sbaglia, paga. E paga salato.
Era proprio il caso di esibirsi in questo modo, in questa circostanza, e di fronte a queste persone?

venerdì 18 aprile 2008

Veri idioti e presunti Santi Graal...

Ieri sera mi è successa una cosa strana.. una persona che contava nella mia vita, e con cui avevo diviso una parte durissima e difficilissima di cammino, mi ha definito, nell'ordine, volubile, poco seria, inaffidabile e molto instabile. Questo perchè mi sono resa conto che non sono innamorata di lui. Taccio su ulteriori dimostrazioni di 'affetto', in linea con la persona che si è dimostrata.
La cosa, sebbene mi abbia lasciato abbastanza indifferente, mi ha fatto riflettere.

Può una persona illudersi su una cosa effimera come una attrazione, pur basata su un affetto reciproco, e contarvi enormemente come se fosse la cosa più importante della sua vita? E dove sta scritto che le risposte da dare debbano essere scortesi ed ineducate? Dove finisce l'interesse reale ed inizia lo smacco del no ricevuto?

Sono destinata ad essere, e restare, per sempre zitella solo perchè mi sono accorta che quella persona non cattura più il mio interesse, non ne sono innamorata e decido di comportarmi con coerenza verso me stessa e verso di lui dicendoglielo?
E chi dice che restare zitella (a proposito, vediamo di svecchiare il vocabolario una volta o l'altra. Un uomo che resta solo è un figo da paura, e tutte più o meno lo cercano per impalmarlo, una donna è invece, nel migliore dei casi, una povera zitella.. ci sarà qualcosa di sbagliato nella scala di valori e nella considerazione reciproca, o no?), dicevo chi dice che restare sola è una iattura? Davvero la completezza della donna è solo e soltanto quella che deriva dall'avere un uomo accanto?
E perchè questo non vale anche al contrario? Perchè un uomo che decide di non innamorarsi più (ammesso e non concesso che si abbia il controllo di queste cose) e si comporta di conseguenza non viene riconosciuto da tutti come un povero idiota che spreca tempo a cercare un Santo Graal che non esiste, di cui nessuna letteratura parla e che, se anche esistesse, condannerebbe le persone ad una vita di una tristezza infinita?

Dopo tutta sta filosofia, ammetto una cosa: m'è venuta fame! :-))
Vado a sgranocchiare una cosa, ed a brindare al mio prossimo amore (che tanto sta arrivando, n'est-ce pas mon chere? :-)) ) ed alla faccia di chi, dopo otto anni, non ha capito nulla di me e del mio comportamento..

giovedì 17 aprile 2008

Il primo post non si scorda mai....

Dicono che il primo amore non si scorda mai...
Sarà vero anche per il primo post? Sarà vera l'ansia da pagina bianca, le mille idee su come iniziare a scrivere, su cosa mettere prima e dopo, cosa non mettere e cosa invece mettere nel modo più assoluto? In testa hai mille idee che ti frullano in testa e fanno la lotta contendendosi uno strano primato ed una strano desiderio: quello di essere la prima cosa che scrivi quando inizi un blog, un giornale, un sito o qualunque cosa dica al mondo chi sei, cosa fai e cosa desideri e sogni..

Bene, io mi trovo più o meno nella stessa situazione: la pagina è bianca (più o meno lo so, ma insomma mica si può sottilizzare troppo, eh :-) ), le idee si stanno rincorrendo l'un l'altra, e ci vorrebbe una mamma-idea che le riportasse all'ordine, ed ora devo decidere cosa mettere prima di cosa..
Intanto il titolo, varrebbe una spiegazione, o almeno una traduzione, per chi non mastica greco.. Ichnos in greco significa impronta (umana), e questo era il termine con cui gli antichi greci chiamavano la Sardegna, perchè la sua forma effettivamente somiglia a quella di un piede umano.. Ichnosmou significa, quindi, '(la) mia impronta'.. la speranza, segreta ma non troppo è quindi quella di lasciare una traccia, di parlare di me, di raccontare di me (possibilmente senza annoiare né far aumentare la popolazione ben oltre gli -anta :-) )..
Ci riuscirò? Ai posteri...